Nelle ultime 24 ore, il greggio è salito del 2,67% chiudendo a 53,49 dollari al barile. Sul fronte dei dati macro, il Brasile non intende né aderire all'Organizzazione dei paesi esportatori “OPEC” di petrolio né partecipare all'accordo per limitare le estrazioni, ha dichiarato Benito Albuquerque, ministro dell’energia e delle attività estrattive. “Non vogliamo restrizioni, vogliamo aumentare la nostra produzione”, ha aggiunto. Secondo quanto dichiarato, il governo desidera aumentare la produzione di greggio e gas in modo da guadagnarsi un posto tra i primi 5 Paesi al mondo per esportazione di risorse energetiche (al momento il Brasile è nono). Secondo gli analisti, quest'anno le esportazioni brasiliane di oro nero vedranno un aumento di 459.000 barili al giorno. Solo la Norvegia (più 527.000 barili) e gli Stati Uniti (più 1,09 milioni) potranno vantare un incremento maggiore.
Il rifiuto del Brasile di aderire all'OPEC è una cattiva notizia per l'intero cartello petrolifero e soprattutto per l'Arabia Saudita, la quale ha ridotto la produzione nell'ambito dell'accordo OPEC+: da 11 milioni di barili al giorno nel 2015 a 9,8 milioni. In totale, l'OPEC+ ha ridotto la produzione da 32,4 milioni di barili al giorno a 30 milioni. Di conseguenza, i prezzi si sono stabilizzati, ma la quota di mercato totale è scesa dal 33,6% al minimo storico del 28,5%. Tutto questo è andato a favore degli Stati Uniti che hanno aumentato la produzione di 4 milioni di barili al giorno. Di conseguenza, negli USA le esportazioni di greggio e prodotti derivati hanno superato le importazioni. Il Paese è diventato un esportatore netto.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 53,45$, in diminuzione dello 0,07% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 52.44$ seguito da 51.43$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 54,18$ seguito da 54,91$.
Nello stesso tempo, l'XAU/USD è aumentato dello 0,64% chiudendo a 1614,60 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1612,90$, in diminuzione dello 0,11% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1606.03$ seguito da 1599.17$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1617,83$ seguito da 1622,77$.
Contemporaneamente, l'XAG/USD è salito dell'1,43% chiudendo a 18,42 USD dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 18.38$, in diminuzione dello 0,22% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 18.21$ seguito da 18.05$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 18.50$, seguito da 18,62$.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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