Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dello 0,54% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1076 dollari. Il dollaro statunitense è sotto pressione da quando il presidente degli USA, Donald Trump, ha reintrodotto le tariffe sulle importazioni di metallo proveniente dal Brasile e dall'Argentina ed in seguito ad una deludente lettura del dato Ism sull'attività manifatturiera a novembre. Pesano anche le persistenti incertezze sui negoziati commerciali tra Washington e Pechino, dopo che, nel weekend, la stampa asiatica ha sottolineato come la Cina pretende la rimozione di tutte le tariffe prima di siglare la 'fase uno' dell'accordo con gli Usa.
Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.1077$, in leggero aumento rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.1023$ seguito da 1.0970$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1110$ seguito da 1,1144$.
Nelle ultime 24 ore, il greggio è aumentato dello +1,46% chiudendo a 55,99 dollari al barile. A incoraggiare le quotazioni del greggio contribuiscono i rumors secondo i quali al prossimo meeting del 5 e 6 dicembre l'Opec e i suoi alleati (la Russia) potrebbero approvare un'ulteriore estensione dei tagli coordinati della produzione di petrolio aumentandone le dimensioni complessive di almeno 400 mila barili.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 56,15$, in aumento dello 0,20% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 55.63$ seguito da 55.11$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 56,67$ seguito da 57,19$.
Nello stesso tempo, l'XAU/USD è aumentato dello 0,18% chiudendo a 1468,20 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1467,20$, in diminuzione dello 0,07% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1460,77$ seguito da 1454,33$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1472,67$ seguito da 1478,13$.
Contemporaneamente, l'XAG/USD è diminuito dello 0,21% chiudendo a 16,98 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 16.98$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 16,89$ seguito da 16,81$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 17.06$, seguito da 17.15$.
Wall Street chiude in ribasso dopo che il presidente Usa, Donald Trump, ha reintrodotto le tariffe sulle importazioni di metallo proveniente dal Brasile e dall'Argentina ed in seguito ad una deludente lettura del dato Ism sull'attività manifatturiera a novembre. Il Djia ha perso 267,48 punti, lo 0,95%, a quota 27.783,93, S&P 500 ha ceduto 27,06 punti, lo 0,86%, a quota 3.113,92, mentre il Nasdaq ha lasciato sul terreno 97,48 punti, l'1,12%, a quota 8.567,99.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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